A Kyiv è Mattina. Sembra che questa notte non ci sia stato alcun allarme, bene. Finalmente mi sveglio e guardo il telefonino: leggo un resoconto degli attacchi notturni: 3 missili cruise non sono stati abbattuti, significa che sono "atterrati" da qualche parte, hanno ucciso persone, distrutto case e vite. Purtroppo questo è il nostro dolore quotidiano, che non raccontiamo quasi più al mondo esterno. Invece, guardo il conto della mia carta di credito e trasferisco la donazione li’ dove è più importante (perchè il mio vestito nuovo può aspettare altri 2 anni) Sono soldi che serviranno per la riparazione dei veicoli di evacuazione, per i tornelli, per i droni, per termocamere, per i fucili di precisione - sì, anche per i fucili: poiché dobbiamo difenderci, i barbari distruggono tutto sul loro cammino.
"Questa è una tipica mattina, così fa ogni ucraino, fin dal primo giorno di guerra"
E questa è una tipica mattina, così fa ogni ucraino, fin dal primo giorno di guerra. L'esercito si fonda sull'iniziativa civile, sulle azioni, sui mezzi e sulla vita dei civili, tra cui casari, produttori di generi alimentari, allevatori, agricoltori, allevatori di bestiame, pasticceri, cuochi, insegnanti e professori universitari: tutti coloro che conosco e che non si sarebbero mai immaginati al fronte (forse solo nei giochi innocenti che facevamo da bambini). Ma le loro fattorie funzionano, perché le loro mogli hanno bisogno di lavorare e sopravvivere.
Il nemico ci distrugge e noi, invece, tra la solidarietà interna ed esterna cerchiamo di trovare risorse per riprenderci, un senso per sopravvivere e per sperare nel futuro.
Ed è per questo che mi è stato difficile scrivere un articolo sul cetriolo di Nizhyn: ho raccolto la motivazione goccia per goccia perché non pensavo alla vita di tutti i giorni da così tanto tempo.
L’Universo respira ritmo, come ci insegnano la scienza moderna e l’Ecclesiaste, ha I suoi alti e bassi, esiste un tempo per raccogliere e uno per disperdere, in un ciclo senza fine vita-morte-vita.. “e anche questo passerà..”
"La varietà, frutto di una selezione popolare, divenne nota nel XVII secolo, quando cominciò ad essere preferita per marinare i cetrioli"
Il cetriolo di Nizhyn prende il nome dalla città millenaria di Nizhyn, 130 km a nord di Kiev. La varietà, frutto di una selezione popolare, divenne nota nel XVII secolo, quando cominciò ad essere preferita per marinare i cetrioli. Ma va ricordato che le tradizioni gastronomiche dei popoli seguono la natura, e in inverno in Ucraina le verdure venivano consumate sia in salamoia e salate, sia come ortaggi a radice al forno. Pertanto il significato di un cetriolo salato croccante per la tavola (e anche per le feste) è difficile da descrivere. Secondo me, questa miscela di sapori salati e aspri sotto forma di accompagnamento per la gorilka (vodka) si riflette anche nella tradizione messicana della tequila (sale-lime).
L'unicità della varietà è l’alto contenuto di amido e zucchero, che garantisce una rapida fermentazione, e che si manifesta nel cetriolo già conservato con nuove note aromatiche, ma non solo. L'acqua speciale della regione (che possiede un contenuto di ferro e cloro naturale maggiore di 25-30 volte rispetto alla norma), la mineralità del terreno e le antiche ricette per marinare i cetrioli in botti e conservarli sul ghiaccio nelle cantine: tutto ciò ha assicurato la popolarità del cetriolo di Nizhyn a partire dal XVIII secolo (fornito in tutto il paese, prima su carri e poi su rotaia, con centinaia di vagoni all'anno).
"Il Cetriolo di Nizhyn è caratterizzato dall’alto contenuto di amido e zucchero che contiene"
Negli anni venti fu costruito un conservificio e furono create cooperative per la coltivazione e la produzione dei cetrioli sottaceto. Prima della Seconda Guerra Mondiale la superficie seminata superava i 1.500 ettari. La guerra distrusse lo stabilimento e le fattorie circostanti, ma furono ricostruite subito dopo la guerra. E il cetriolo rinacque di nuovo.
La vita era in pieno svolgimento attorno ad esso: quasi tutta la popolazione nel raggio di 50-70 km da Nizhyn era coinvolta in un modo o nell'altro nella sua coltivazione, raccolta, salatura, consegna e studio. Nel 1980 era già previsto un raccolto di 11mila tonnellate, il Nijinsky salato divenne un oggetto di esportazione dall'URSS (ora i carri con esso andavano in Occidente). E poi... è arrivata la vendetta per il monopolio... perché la natura non lo tollera.
Dalla fine degli anni '80, il cetriolo è stato praticamente distrutto dall'epitofia della peronospora, e insieme ad esso è stata distrutta un'intera industria, l'impianto è fallito, le persone se ne sono andate, ma il ricordo del marchio Cetriolo di NIzhyn è vivo.
E così, negli anni 2000, sulla base delle varietà olandesi, è stato creato un nuovo marchio “Nizhyn”, sotto il quale vengono venduti gli “eredi” della grande gloria di un genotipo diverso, ma coltivati sullo stesso terreno.
Gli scienziati ucraini non si arrendono, sostenendo e ripristinando la varietà originaria. Slow Food in Ucraina ne ha avviato un progetto pilota di rilancio commerciale, progetto che è ancora molto difficile, perché bisogna che la comunità stessa si renda conto e veda prospettive per la coltivazione del cetriolo, che necessita anche di impollinazione (a differenza delle varietà olandesi), perché dove c'è vita, dove c'è natura, tutto è connesso. Finora risulta essere un po' costoso, ma noi non ci arrendiamo! Solo di notte possiamo vedere le stelle: di giorno non ne abbiamo bisogno. La notte ci apre la direzione del cammino attraverso grandi persone, grandi idee, grandi eventi, percorsi per comprendere se stessi e il mondo, percorsi verso se stessi. Credo che questa notte di guerra ci riveli molto, compreso il nuovo destino del Cetriolo di Nizhyn.