Veneto | ITALIA

Charme il Merlot spumante che rivoluziona la tradizione

Due sorelle pioniere del vino sfidano le convenzioni e conquistano il mercato con un rosato unico nato nella Bassa Veronese tra passione coraggio e innovazione.

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Charme il Merlot spumante che rivoluziona la tradizione

Due sorelle pioniere del vino sfidano le convenzioni e conquistano il mercato con un rosato unico nato nella Bassa Veronese tra passione coraggio e innovazione.

Nessuno spumantizza l’uva Merlot. Nessuno, tranne loro, le “pioniere della Bassa”. Con il coraggio della passione e una goccia di follia. Il risultato si chiama Charme, uno spumante rosato di Merlot da bere con estremo piacere, lasciandosi sorprendere dal suo profumo di frutti rossi e pompelmo, e dal sapore floreale, equilibrato e fresco. Un vino che è stato premiato con il prestigioso  “The Wine Hunter Award 2023” Diploma d’Eccellenza Rosso.


Ma facciamo un passo indietro, qual è la storia di “Annafrancesca Vini e Vigneti Bio”? Tutto nasce da due sorelle, Anna e Francesca Gobbi, che prima di dedicarsi al vino facevano tutt’altro: Francesca restauratrice in giro per l'Italia, Anna manager di una multinazionale. Poi la voglia di crearsi un lavoro su misura, la terra di famiglia che fa avvertire il suo richiamo e l’ispirazione del nonno, che proprio in quei campi vedeva una grande potenzialità. Un terreno al centro della pianura padana, a Legnago in provincia di Verona, fertile, ma con i problemi legati alla nebbia e all’umidità, in cui non tutte le uve possono essere coltivate. Selezionando le giuste varietà si possono però ottenere vini dalle caratteristiche uniche, rotondi e strutturati, ricchi di aromi. Racconta Anna: «Il nonno Battista è colui che nel 1957 ha creduto in questa terra e ha deciso di piantare il vigneto. Noi abbiamo sempre vissuto la campagna solo come un hobby, ma probabilmente la dedizione del nonno e

il ricordo delle vendemmie e dei pranzi sotto la pergola, sono stati il seme che successivamente si è trasformato in un albero»

Il momento della svolta è nel 2013, quando le due sorelle decidono di trasformare il vigneto in un vero business, perché entrambe avevano lasciato i loro impieghi e cercavano una nuova strada. Un grande impegno fisico quello tra i filari, con il trattore da imparare a manovrare, i corsi specifici di potatura, il patentino per l’uso di fitofarmaci, tutto per poter essere autonome e consapevoli nella produzione di uve e successivamente di vini di qualità. 

Un lavoro duro, ripagato dalla bellezza di vivere nella natura e dalla soddisfazione di creare un prodotto in cui rispecchiarsi. Entrambe sommelier Fisar in attività, hanno presto capito che diventare una vera e propria cantina sarebbe stata la naturale conclusione del loro percorso: «Dapprima impariamo il mestiere con l'idea di vendere solo l'uva alle altre cantine, come faceva il nonno, poi però

 nell'agosto del 2015, alla vista dei grappoli di merlot, meravigliosi e di qualità superiore, abbiamo capito che dovevamo andare oltre 

e valorizzare quel tesoro e produrre il vino con le nostre uve». Oltre sono davvero andate, perché, prosegue Anna: «Charme è stato il primo vino prodotto dalle uve Merlot. Stavamo cercando qualcosa che ci facesse entrare nel mondo del vino con i fuochi d'artificio e dato che questo prodotto non esisteva abbiamo deciso che doveva essere nostro. Il mercato lo ha amato fin da subito, e da dieci anni è il nostro vino più rappresentativo e copiato». 

Una scommessa vinta su tutti i fronti, anche per merito della bravura dei due enologi che hanno creduto nel progetto. Grazie alla loro collaborazione Charme è stato proposto al mercato immediatamente. «Anno dopo anno lo abbiamo migliorato, soprattutto diminuendo poco alla volta la quantità di residuo zuccherino naturale, mantenendo però il gusto tipico e riconoscibile del nostro vino. Quest'anno abbiamo deciso di cambiargli veste, utilizzando una bottiglia scura, al posto della classica trasparente». Un’attenzione particolare è riservata anche all’etichetta, quella applicata alla versione classica della bottiglia, che racconta di loro: «Sono raffigurati due oggetti diversi ma uniti, il pompelmo e l’ametista. Simboleggiano noi, due sorelle molto diverse come carattere ma unite in questo progetto.

 Il pompelmo è la parte succosa e fresca del vino, mentre l'ametista rappresenta la sua brillantezza 

e preziosità, dato che ogni anno produciamo poco meno di 3000 bottiglie». Chiedo quali saranno le sfide future di Annafrancesca: «Il nostro prossimo passo sarà far uscire il Metodo Classico, probabilmente il prossimo anno, completando così la gamma. Un uvaggio inedito, che tantissimi dei nostri clienti stanno aspettando con impazienza». Una grande, enorme soddisfazione per questa piccola azienda al femminile, perla rara in un ambiente solitamente molto maschile, come quello del vino. «C'è chi rimane incantato dal progetto - dice Anna - chi impressionato dalla forza e dalla dedizione, e chi invece non crede che due donne possano lavorare in vigna e creare dei vini di qualità. Noi siamo sicure di ciò che abbiamo creato e proseguiamo dritte per la nostra strada: esattamente come il nostro simbolo, la Libellula, che non vola indietro. Andiamo sempre avanti nonostante le difficoltà».