Venezia | ITALIA

Bacari e cicchetti: i sapori di Venezia

Un viaggio nei tipici locali veneziani, dove tradizione e autenticità si fondono in un’esperienza conviviale

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Bacari e cicchetti: i sapori di Venezia

Un viaggio nei tipici locali veneziani, dove tradizione e autenticità si fondono in un’esperienza conviviale

Ogni volta che vado a Venezia, non posso fare a meno di entrare in un bacaro. È come un rituale, una tappa obbligata che mi riconnette con l’anima più autentica della città. 

Questi piccoli locali hanno un fascino unico: offrono molto più di un bicchiere di vino e qualche cicchetto, regalano un’esperienza che sa di tradizione e quotidianità.

I bacari rappresentano il fulcro di una tradizione secolare che incarna l’essenza della socialità cittadina. Questi piccoli locali, spesso modesti e informali, offrono un’esperienza enogastronomica autentica, dove convivialità e sapori genuini si intrecciano in un ambiente accogliente e rilassato.

Originariamente nati come osterie per mercanti, gondolieri e lavoratori, fin dal XIV secolo i bacari hanno costituito un punto di riferimento per chi cercava un bicchiere di vino e uno spuntino veloce. 

I celebri cicchetti, piccoli piatti che riflettono la storia della città attraverso il gusto, sono il cuore della loro offerta culinaria.

Il termine "bacaro" sembra derivare da "Bacco"

il Dio del vino, mettendo in luce il legame indissolubile tra questi locali e la tradizione vinicola veneziana. Inizialmente i bacari erano luoghi semplici e accessibili dove si serviva vino sfuso direttamente dalle botti. Questi spazi, privi di pretese, erano progettati per creare un’atmosfera informale e accogliente, ideale per socializzare e rifugiarsi dalla frenesia quotidiana. Ancora oggi, l’essenza dei bacari si riflette nella loro capacità di offrire un angolo di tranquillità, un luogo dove fermarsi per “un'ombra” di vino e godersi la compagnia e l’ambiente rilassato delle strette vie veneziane.

Il cicchetto, con la sua varietà, è il vero protagonista della gastronomia dei bacari. Tra i numerosi cicchetti che ho avuto il piacere di assaporare, quello con il baccalà mantecato è senza dubbio il mio preferito. Questo piatto cremoso e saporito incarna per me lo spirito veneziano, racconta una parte della storia e della cultura di Venezia, unendo tradizione e sapore in un solo assaggio. 

Le sarde in saor, con il loro delicato equilibrio agrodolce, e le polpette di carne o pesce, i moscardini in umido, le seppie al nero e le verdure fritte sono altrettanto significative, offrendo un concentrato di sapori che riflettono l’ingegno della cucina veneziana, nata dalla necessità di utilizzare al meglio le risorse disponibili. 

Ogni cicchetto è una piccola opera d’arte culinaria

Che racconta una storia diversa, che si svela nel momento del primo assaggio.

Ma la vera magia dei bacari va oltre il cibo. È l’ambiente che rende queste osterie speciali. 

Anche quando i locali sono affollati, l’atmosfera resta sorprendentemente rilassata. C’è una sensazione di tranquillità che si diffonde nel bacaro, un senso di appartenenza che è raro trovare altrove. I bacari sono luoghi dove è facile scambiare “do’ ciacole” con gli altri avventori o, talvolta, con l’oste stesso. Questa interazione informale crea un senso di comunità e di connessione che è raro trovare nei ristoranti più convenzionali. La possibilità di chiacchierare con persone di ogni tipo, scoprendo storie e tradizioni attraverso conversazioni spontanee, arricchisce l’esperienza e contribuisce a rendere ogni visita unica. È questo scambio di parole e sguardi che rende i bacari un punto di ritrovo insostituibile, un luogo dove si torna non solo per il cibo, ma per la compagnia e l’atmosfera che non si trovano altrove.

Negli ultimi anni, i bacari hanno saputo evolversi senza perdere la loro autenticità. Molti dei locali storici hanno affiancato ai cicchetti classici nuove interpretazioni, che pur giocando con i sapori e le consistenze, rimangono fedeli alla tradizione. Questa evoluzione si manifesta anche nella selezione dei vini, con molti bacari che propongono non solo i classici vini sfusi, ma anche una scelta curata di etichette locali. L’attenzione si è rivolta particolarmente ai vini naturali e biologici, offrendo così un’esperienza di degustazione che coniuga tradizione e qualità, rispondendo alle richieste di una clientela più moderna e consapevole.

Chiedere “un'ombra" di vino 

è un gesto che richiama un’antica abitudine dei venditori di Piazza San Marco, che si spostavano all’ombra del campanile per mantenere il vino fresco. Questo termine, ancora in uso, è un simbolo del legame profondo tra i bacari e la cultura veneziana, un modo di parlare che trasmette il rispetto per una tradizione che ha saputo mantenersi viva e vibrante. Mi piace chiedere un’ombra in un bacaro affollato, osservando le espressioni dei volti intorno a me, i sorrisi che si scambiano tra amici e sconosciuti, sentendo di far parte, anche solo per un attimo, di un mondo che sembra resistere al passare del tempo.

Nonostante l’evoluzione dei gusti e delle abitudini, 

I  bacari continuano a essere un punto di riferimento

per chi desidera vivere un’esperienza autentica a Venezia. Questi locali, lontani dalle mode passeggere e dal turismo di massa, restano luoghi di incontro e scambio, dove il tempo sembra scorrere più lentamente. Ogni cicchetto racconta una storia, intrecciata alla cultura e al territorio di una città che non smette mai di affascinare. È questo equilibrio tra semplicità e autenticità che rende i bacari un’esperienza davvero unica, un rifugio gastronomico dove ogni visita diventa un’occasione per immergersi nella vita quotidiana veneziana e scoprire un angolo di storia attraverso ogni assaggio.

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