Toscana | ITALIA

Il Tartufo e l’Aglione, mai così vicini

Tra la ricerca al tartufo e la riscoperta della cucina tradizionale toscana un viaggio all’insegna della biodiversità, per apprezzare al meglio anche le piccole grandi cose, come l’Aglione della Val di Chiana.

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Il Tartufo e l’Aglione, mai così vicini

Tra la ricerca al tartufo e la riscoperta della cucina tradizionale toscana un viaggio all’insegna della biodiversità, per apprezzare al meglio anche le piccole grandi cose, come l’Aglione della Val di Chiana.

Questa mattina l'aria fresca di autunno mi avvolge mentre mi incammino verso i boschi di Torrita di Siena. Al mio fianco c'è Pierpaolo, un tartufaio esperto che pratica questa attività dall'età di 14 anni, e le sue due fedeli cagnoline, Spugna e Lilly. Le due sorelle sono una combinazione unica, con un babbo Lagotto e una mamma Jack Russell. Con occhi brillanti e nasi che non smettono mai di annusare,

Spugna e Lilly sono pronte per la loro missione del giorno: trovare i tartufi nascosti sotto il terreno boscoso.

Osservando Pierpaolo, Spugna e Lilly, capisco subito che c'è un legame profondo tra loro. Ogni comando, ogni movimento è un balletto di precisione e affetto. Pierpaolo mi spiega come le cagnoline siano state addestrate fin da cucciole, affinando un fiuto straordinario per i tartufi. È incredibile pensare che sotto questo tappeto di foglie e muschio si nascondono autentici tesori culinari.

Prima di iniziare la nostra escursione, Pierpaolo mi illustra le diverse varietà di tartufo che si possono trovare in Toscana e le loro stagioni di maturazione. 

Il “Tartufo Marzuolo” o Bianchetto è il primo della stagione

disponibile da gennaio ad aprile. Vive in simbiosi con le radici dei pini e delle querce, e il suo prezzo può raggiungere i 500 euro al chilo durante il mese di aprile. Questo tartufo è apprezzato per il suo aroma deciso e la versatilità in cucina. Successivamente, troviamo il “Tartufo Scorzone Estivo” o “Tartufo Nero”, che cresce da giugno a novembre. Anch'esso vive in simbiosi con le querce e, come scherza Pierpaolo, “anche con le tagliatelle.” 

Attualmente, questo tartufo costa circa 400 euro al chilo ed è noto per il suo sapore delicato. La cosa interessante è che entrambe queste varietà di tartufo possono essere coltivate. Tutt’altra storia è il pregiatissimo “Tartufo Bianco”, disponibile da settembre a dicembre. Vive in simbiosi con pioppi, noccioli e querce, e il suo valore e prestigio lo rendono un ingrediente molto ricercato.

Ci addentriamo nei boschi intorno a Lupaia, dove querce e pini si ergono maestosi. L'atmosfera è serena, interrotta solo dal rumore delle foglie sotto i nostri passi e dal fruscio del vento tra gli alberi. Ogni tanto, Spugna e Lilly si fermano, annusano il terreno e scavano con le zampe. Pierpaolo le osserva attentamente, pronto a intervenire al momento giusto. Dopo alcuni tentativi, ecco il segnale: Spugna ha trovato qualcosa.

Con delicati movimenti, Pierpaolo inizia a scavare dove Spugna ha indicato.

Ed eccolo lì, un tartufo nero, piccolo ma con un profumo intenso

Lo prendo tra le mani, sentendo l'aroma terroso e ricco che lo caratterizza. È un momento magico, una connessione tangibile con la natura e le sue meraviglie. La nostra escursione prosegue, alternando momenti di attesa a scoperte entusiasmanti. Ogni tartufo trovato è una piccola vittoria, un pezzo di un puzzle che racconta la storia di questi boschi. 

Alla fine della mattinata, torniamo a Lupaia, dove mi aspetta una sorpresa culinaria.

Rientrato nell’incantevole borgo trovo lo chef Andrea Sisti che mi mette alla prova con una cooking class straordinaria.

Ho iniziato con i fiori di zucca ripieni gratinati al forno

lo chef Andrea Sisti mi ha mostrato come pulire i fiori, riempirli di ricotta, fino ad infornarli. Successivamente ci siamo dedicati alle bruschette miste, arricchite dall’inconfondibile aroma del tartufo, il pane croccante condito con olio extravergine di oliva e tartufo fresco grattugiato.

Il piatto forte della cooking class è stato senza dubbio i “Pici all’Aglione”

Lo chef mi ha insegnato a preparare la pasta fresca a mano, una vera arte. Dopo aver steso e tagliato la pasta, l’abbiamo cotta e condita con un sugo all’Aglione, fatto con il pregiato Aglione, una varietà autoctona di difficile reperimento fuori dalla Val di Chiana, e con i pomodori freschi.

Per concludere, non potevano mancare i cantuccini: abbiamo impastato la farina allo zucchero e agli altri ingredienti, formando dei filoncini che abbiamo cotto fino a doratura.

Dopo la prima cottura, abbiamo tagliato i filoncini in fette e li abbiamo rimessi in forno per la seconda cottura ottenendo la “biscottatura” cioè quella classica croccantezza che rende i cantuccini perfetti per poter essere intinti nel vin santo.  

Il risultato della preparazione di ogni piatto è stato un tributo alla tradizione culinaria Toscana, arricchito dall’esperienza e dalla passione e dal tocco dello Chef Andrea Sisti.

Una volta terminata la Cooking class, mi siedo al tavolo insieme ai proprietari Heidi e Cristopher per gustare i frutti del lavoro fatto. Accompagnati da ottimi vini della loro cantina, ammiriamo la campagna toscana con vista mozzafiato su Montepulciano.

La combinazione cibo, vino e paesaggio crea un momento indimenticabile, dove ogni sapore e ogni vista si mescolano per vivere un’esperienza sensoriale completa.   

Tornando verso casa mi rendo conto che la caccia al tartufo non è solo la ricerca di un ingrediente prezioso, è un viaggio attraverso la storia, la cultura e la natura della Toscana. È un'esperienza che ti lega al territorio e alla sua gente, che ti insegna il valore della pazienza e del rispetto per l'ambiente.